Le alternative naturali per combattere dolore, gonfiore e rigidità osteoarticolare ci sono, vengono dal mondo vegetale e da una mirata integrazione vitaminico minerale.
Mantenere efficiente la funzione articolare, rallentare l’invecchiamento di ossa e cartilagini, aiutare a combattere il dolore, il gonfiore e la rigidità. È questo l’obbiettivo di Quisedol, l’integratore della linea Promin dedicata alla protezione osteo-articolare.
A base di estratti di piante medicinali, Quisedol sfrutta le proprietà specifiche dei suoi componenti: lenitiva naturale della Boswellia; drenante dei liquidi corporei e coadiuvante contro il gonfiore legato all’infiammazione della Bromelina e dell’Equiseto; antiossidante e protettiva della Sod (Superossidodismutasi) e della Curcuma, particolarmente utile per conservare nel tempo la funzionalità articolare ed il movimento.
Vitamina C, Magnesio e Potassio, preferibilmente nella forma di ascorbati minerali a più alta penetrazione cellulare, svolgono una funzione trofica ed aiutano a contrastare e ritardare i processi degenerativi che sono alla base dei disturbi articolari e dell’invecchiamento di ossa ed articolazioni.
L’integrazione con Quisedol ed ascorbati minerali è utile a chi soffre di disturbi articolari e muscolo-scheletrici tanto sporadici che ricorrenti.
Il vantaggio, oltre ai benefici conseguiti, è la mancanza di effetti collaterali anche per trattamenti prolungati.
Link esterni: Link 1
Hyuncheol Oha, Do-Hoon Kimb Jung-Hee, ChobYoun, Chul Kim (2004) Hepatoprotective and free radical scavenging activities of phenolic petrosins and flavonoids isolated from Equisetum arvense. Journal of Ethnopharmacology Volume 95, Issues 2–3, December 2004, Pages 421-424.
Ching-hong Chen and Joyce Lewin (1969) Silicon as a nutrient element for Equisetum arvense. Canadian Journal of Botany, 1969, 47(1): 125-131.
Fabr´icio Hoffmann Martins Do Monte et al. (2004). Antinociceptive and anti-inflammatory properties of the hydroalcoholic extract of stems from Equisetum arvense L. in mice. Pharmacological Research 49 (2004) 239–243.
